Una passione per la fotografia che coltiva fin da piccola, l’amore per lo sci e la sua esperienza universitaria a Brighton. Federica Vanzetta ha solo 25 anni ma ha un curriculum invidiabile e lavora come fotografa freelance in valle.
- Buongiorno Federica, raccontaci un po' di te, di cosa ti occupi?
Mi chiamo Federica, ho 25 anni e faccio la fotografa freelance. Lavoro in autonomia come fotografa da 3 anni, attività che in inverno alterno con la professione di maestra di sci. Vivo da due anni a Canazei, dove mi sono spostata insieme al mio ragazzo per esigenze lavorative, ma la mia famiglia vive a Panchià. - Quale percorso di vita ti ha portato fin qui?
Il percorso inizia nel 2016. Andavo alle superiori e dovevo decidere in che azienda fare le due settimane stabilite dal governo di alternanza scuola-lavoro. Non posso negare di essere stata davvero fortunata durante la mia esperienza. C'è chi ha passato 14 giorni a fare fotocopie, mentre io sono entrata nel vivo del lavoro del fotografo freelancer. Lo stage di due settimane presso il fotografo Federico Modica si è evoluto in una collaborazione durata anni in cui ho imparato moltissimo.
Finite le superiori sono partita per l'Inghilterra: volevo fare un'esperienza all'estero, sentirmi libera, vedere il mondo e conoscere nuove persone. Mi sono iscritta all'Università di Brighton, studiando ovviamente fotografia.
Purtroppo, a causa del Covid, ho passato un anno e mezzo svolgendo lezioni, esami e progetti fotografici a casa, senza poter usufruire dei laboratori e delle sale di posa dell'Università. Resta comunque l'esperienza più bella della mia vita, la rifarei 100 volte… magari senza Covid!
In molti si chiedono se il mio percorso di studi fosse inerente a ciò che faccio ora, e la risposta è no. Sicuramente l'università mi ha portata ad espandere i miei orizzonti, pensare in maniera alternativa, produrre prodotti creativi e sperimentare nuove tecniche, però il tipo di fotografia che faccio ora non ha nulla a che fare con i progetti concettuali/astratti e sperimentali che facevo all'università. - Da dove è nata la tua passione per la fotografia? È arrivata in qualche modo prima del tuo stage o è nata in quel momento?
Sono sempre stata una persona creativa sin da piccola. Mi è sempre piaciuto, dipingere, disegnare, costruire (anche fare disastri a volte). La passione della fotografia però ha una data quasi precisa: ottobre 2012. Era un po' che rubavo la macchina fotografica di mio papà, una Nikon D300, per sperimentare e capire come funzionasse quell'aggeggio pieno di bottoni.
A ottobre però, con il suo consenso, me la sono portata in Irlanda in un viaggio organizzato dalla scuola. Lì ho iniziato a sperimentare e non ho mai smesso, anche se devo ammettere che prima che Federico Modica nel 2016 mi insegnasse la tecnica, i primi anni più che fotografie erano proprio "esperimenti": quando scattavo non avevo idea di come e perché le foto uscissero in una maniera piuttosto che un'altra. - Hai anche altre passioni?
Sono una persona molto attiva. Mi piace provare tante cose e per questo ho avuto varie passioni passeggere. Direi però che oltre alla fotografia ho 2 grandi passioni: lo sport, e in particolare lo sci e tutte le attività sportive da fare all'aperto (arrampicata, bici, sub); e fare puzzle! - Per te qual è valore di vivere in valle e far parte della comunità di valle, date anche le tue esperienze all'estero?
Sicuramente il valore di vivere in Valle è la ricchezza di cime, laghi, affluenti e paesaggi montani che ci circonda. Ricordo che quando vivevo a Brighton mi mancava tutto questo. Mi mancava stare in alto, vedere le cose da un'altra prospettiva, avere le pareti rocciose che mi circondano e poter stare da sola per sentirmi connessa con la natura.
Per quanto riguarda vivere in una piccola comunità di Valle, credo sia importante essere "attivi" per contribuire al benessere dei valligiani praticando volontariato nelle varie associazioni, anche dando il buon esempio come giovane volontario per reclutare nuove leve e portare avanti queste attività che sono importantissime per una realtà come la nostra. Dal 2021, quando sono tornata dall'Inghilterra, sono volontaria in croce rossa e do servizio come soccorritore in ambulanza presso la sede di Moena.