La passione per il bosco e il territorio di David Capovilla è una questione di famiglia. Se oggi lavora come custode forestale è anche grazie ai suoi nonni che per anni si sono presi cura dei boschi della Val di Fiemme.
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Ciao David, sappiamo che anche in questo momento ti trovi tra i boschi! Ti va di raccontarci quale percorso di vita ti ha portato lì?
Ho frequentato la scuola di San Michele all’Adige, l'istituto Edmund Mach, specializzandomi in GAT, Gestione Ambiente e Territorio. Una volta finite le superiori, mi sono iscritto all’Università degli Studi di Padova e sto attualmente frequentando il terzo anno del corso di Scienze forestali e ambientali.
A novembre 2023 ho fatto un concorso della Magnifica Comunità di Fiemme che ho vinto e con cui lavoro da febbraio di quest’anno.
Quella dei boschi è sempre stata una passione, i miei due nonni, sia quello paterno che quello materno, erano boscaioli e due dei miei zii lavorano nel settore del legno, in falegnameria.
Insomma, nei boschi ci siamo sempre stati, è una cosa che ha radici molto profonde nella nostra famiglia. -
Cosa ami del tuo lavoro, qual è la cosa che ti spinge ad alzarti ogni mattina e affrontare la giornata?
Sicuramente stare all’aria aperta, che è la parte più bella del mio lavoro.
Poter passare le giornate tra i boschi e occuparsi del territorio, della sua cura e della sua tutela è veramente appagante! -
Ci fai un esempio?
Ultimamente, come in tante altre zone del Trentino, ci siamo dovuti occupare dell’eliminazione del bostrico, un tipo di coleottero che scava gallerie sotto la corteccia degli alberi interrompendo il flusso della linfa e causando la morte della pianta.
Poter vedere finalmente gli alberi tornare sani e il bosco tornare al suo splendore è una grandissima soddisfazione. -
Hai anche altre passioni oltre a quella per la natura?
Qui in valle sciamo un po’ tutti, quindi i mesi invernali sono dedicati alle attività che ci offre la neve. Ho cominciato con lo sci di fondo a Tesero, poi verso i 17 anni mi sono appassionato allo snowboard, e ultimamente, grazie a mia sorella che frequenta il Liceo Sportivo ho iniziato anche a praticare discesa.
E poi sono un grande amante delle moto, un amore che viene da papà e dagli zii. Appena posso salgo in sella e mi avventuro attraverso i tanti passi che regalano le nostre montagne e che mi permettono di scoprire sempre scenari diversi. -
Qual è per te il valore di vivere in Val di Fiemme?
Io sono molto attaccato alla Valle. Sono nato e cresciuto qui, non mi vedrei da nessun’altra parte. Resto un ragazzo molto affezionato al mio paese, quello di Capriana, e a tutta la valle. Anche se mi rendo conto che in confronto a una città ci sono meno servizi, posso dire che non mi è mai mancato nulla.
Ho trascorso una bella infanzia e una bellissima adolescenza, in zona c’erano molti miei coscritti e le amicizie che sono nate tra noi sono ancora solide, e forse è proprio questo il valore di questo posto.