
Patrick Bacher è un imprenditore attivo nel settore turistico, da sempre legato alla montagna e all’ospitalità. Gestisce diverse attività in Val Gardena e Val di Fiemme, tra cui un après-ski e il rinato Ciamp dele Strie. In questa intervista ci racconta il suo percorso, le sfide del turismo in montagna e il valore della comunità locale.
- Buongiorno Patrick, raccontaci un po' di te, di cosa ti occupi?
Lavoro nel settore turistico da molti anni e gestisco diverse attività legate all'ospitalità e al turismo in montagna. In particolare, ho un après-ski in Val Gardena, una realtà a cui dedico molta passione e impegno. Recentemente, ho deciso di investire anche nel Ciamp dele Strie, un locale storico che purtroppo era andato distrutto in un incendio nel 2021. È stata una sfida riportarlo in vita, ma è un progetto che mi sta dando grandi soddisfazioni. - Quale percorso di vita ti ha portato fin qui?
Il turismo e l'ospitalità sono una tradizione di famiglia. I miei genitori hanno sempre lavorato in questo settore, e io sono praticamente cresciuto in questo mondo. Fin da giovane ho respirato l’atmosfera del mondo dello sci e della gestione turistica della montagna. Questo mi ha dato una base solida e una grande passione per il mio lavoro, che oggi porto avanti con dedizione. - Cosa vuol dire gestire un’attività in montagna? Come è cambiato il turismo negli ultimi anni?
Gestire un’attività in montagna è sicuramente affascinante ma anche molto impegnativo. Negli ultimi anni ho notato un grande cambiamento nelle abitudini dei turisti: le vacanze sono diventate più brevi ma molto più intense. I clienti sono diventati piú esigenti, più internazionali vogliono vivere il più possibile in pochi giorni, vedere tutto, provare esperienze diverse e sfruttare al massimo il tempo a disposizione. Questo ha portato a un turismo più frenetico, che richiede una grande capacità di adattamento da parte di chi lavora nel settore. È necessario offrire servizi di qualità, esperienze diversificate, emozionanti, instagrammabili e garantire sempre un’accoglienza impeccabile.
Per quanto riguarda il Ciamp dele Strie, è stata una decisione presa in modo spontaneo, quasi naturale. Il locale era di un amico e ho colto l’opportunità di rilevarlo perché vedevo un grande potenziale. Fortunatamente sta andando molto bene e credo che il territorio abbia ancora tante possibilità di crescita per il futuro. - Per te, qual è il valore di vivere in valle e far parte della comunità locale?
Divido la mia settimana tra due valli che considero entrambe casa: trascorro quattro giorni in Val Gardena e tre in Val di Fiemme. In particolare, in Val di Fiemme apprezzo molto il senso di comunità. Le persone sono dirette, disponibili e c’è un forte spirito di collaborazione. Qui è normale aiutarsi a vicenda, ed è un aspetto che fa davvero la differenza, sia nella vita quotidiana che nel lavoro. Vivere e lavorare in montagna è qualcosa di speciale e regala grandi soddisfazioni, soprattutto quando si è parte di una comunità così solida.